22/03/10

Street art a Palermo, intervista esclusiva ad Ange

«Quest’arte è un modo per esprimere la nostra personalità e la nostra libertà». Ecco cosa ha detto Ange, 16 anni, uno fra i più giovani writers di Palermo. I ragazzi danno sfogo alla propria voglia di comunicare realizzando dei graffiti sui muri della città. Se ne possono apprezzare diversi esempi nei sottopassaggi di viale Regione Siciliana e sui treni delle ferrovie. I “writers”, cosi vengono chiamati, sono dei veri e propri artisti, loro decorano i muri grigi dei nostri quartieri rendendoli più vivaci e colorati. Questa particolare forma di espressione ha origini molto antiche. Infatti, se ne possono apprezzare esempi sul Monte Pellegrino e all'Addaura. È una forma di pittura primitiva, praticata fin dai tempi dei fenici e nell'antico Egitto. Per alcuni è considerata una vera è propria forma d'arte, mentre per altri si tratta di un atto di vandalismo. Esiste, però, in Italia una città che si chiama Favelloni ed è nota ai turisti come la città dei murales. Un writers di Palermo ha voluto spiegare questa particolare forma di comunicazione.
Che stile usi?
Il 3D stile, lo stile di Peeta e Daim, inventato da Delta, è il più difficile da ideare, con forme geometriche che si intrecciano e creano una moltitudine di ombre e colori brillanti.
Che cosa intendi tu per arte?
L'arte è come il rock 'n' roll se non si vive non si comprende, quindi ci sono diversi punti di vista e vari modi per esprimerli.
Da quanto tempo disegni sui muri?
Ho iniziato a 13 anni grazie ad un mio amico, che a sua volta faceva parte di una crew.
Cosa è una crew?
E un gruppo di ragazzi che si riuniscono per disegnare.
Cosa usi per disegnare sui muri?
Uso delle bombolette di vari colori, mi piacciono soprattutto i colori rosso e viola.
Che marche usi?
Di solito adopero Clash e Montana, che sono le migliori in vendita
Dove le compri?
Le compro in negozi di articoli da skate e bombolette.
Vai da solo o con altri amici?
Vado con Il mio '' homeboy''.
Chi è l'homeboy?
Il fratello, quello che ti copre le spalle, l'amico fidato.
In che senso ti copre le spalle?
Nel senso che sta attento se arriva qualche piede piatto.
Che cosa vuoi dire ai lettori del nostro giornale?
Vorrei che la nostra città ci offrisse degli spazi liberi dove poter disegnare in libertà, soprattutto dove ci sono muri grigi in cemento.
Vittorio Giannola
Martina Mattaliano